4 errori di localizzazione da evitare per una strategia di successo

Luglio 15, 2024

4 errori di localizzazione da evitare per una strategia di successo

Traduzione e localizzazione sono sicuramente due concetti simili ma allo stesso tempo diversi tra loro. Ne avevamo già parlato in un precedente articolo, in cui ti abbiamo spiegato in cosa consiste tradurre un sito web, fornendoti definizione e best practice. 

Sappiamo tutti che la localizzazione è importantissima nell’ambito marketing, specie quando si vuole raggiungere un nuovo mercato o quando si vuole internazionalizzare la propria azienda o il proprio prodotto. In questo articolo vogliamo spiegarti meglio quali sono i 4 errori di localizzazione che ostacolano la tua strategia multilingue, cercando di guidarti verso il successo. 

Non considerare il contesto culturale

Uno degli errori più gravi e di maggior rilievo è non tenere in considerazione il contesto culturale del mercato target al quale ci stiamo riferendo. Hai mai pensato al fatto che possano esistere parole scritte in maniera perfettamente identica in diversi Paesi ma col significato completamente opposto? Basti pensare al re-naming applicato dall’azienda Coca-Cola per riadattare il nome del famoso tè alla frutta “Fuze Tea” in “Fuse Tea” per il pubblico svizzero. Questo perché il primo esempio indica in Svizzera le parti intime femminili e in maniera anche piuttosto volgare. Lo stesso accade quando non si tengono in considerazione simbologia e immagini in generale. È il caso di Pampers per il pubblico giapponese: se per la maggior parte del mercato occidentale l’immagine della cicogna è direttamente collegata alla nascita e quindi all’infanzia, in Giappone non significa assolutamente nulla, motivo per il quale l’immagine ha creato non poca confusione tra il pubblico. 

Le conseguenze di un mancato adattamento culturale

In alcuni casi ci si può rendere conto del fatto che un contenuto che funziona per il pubblico italiano risulti completamente irrilevante per il pubblico che stiamo cercando di raggiungere. È per questo che bisogna sempre fare in modo che il pubblico target possa ricevere lo stesso messaggio comunicativo, ma probabilmente con un’iconografia completamente diversa dall’originale. In caso contrario, il rischio è di alienare la nuova cultura rispetto al nostro prodotto, più che avvicinarla a esso. 

Complicare il contenuto al posto di semplificarlo

A volte, l’uso di parole complesse, ricercate e talvolta eccentriche può ostacolare la comprensione del testo. L’attenzione dell’utente verterà quindi sulla complessità dei tuoi contenuti, non sul tuo messaggio. Per questo, è buona norma prediligere un linguaggio semplice, accattivante e che vada dritto al punto.

Quando parliamo di localizzazione, ci riferiamo spesso alla traduzione di siti web con eventuale adattamento, per cui cerca di pensare al fatto che l’interfaccia e, più in generale, tutte le sezioni della pagina web dovranno essere semplici da utilizzare, intuitive e ben strutturate. 

Si pensi, ad esempio, alle call to action: piccoli pulsanti cliccabili che spingono gli utenti a compiere un’azione. Il linguaggio scelto deve colpire nel segno senza dilungarsi troppo, considerato anche il fatto che il testo tradotto dovrà combaciare perfettamente con il design del pulsante.

Il tono di voce

Un elemento da considerare quando si parla di contenuti è sicuramente il tono di voce. Sappiamo che è di fondamentale importanza sapere in che modo il brand per il quale stiamo traducendo comunica con il proprio pubblico. Dunque potremo prendere in considerazione lo stesso per la nostra traduzione. Ma attenzione, perché questa strategia non funziona per tutti i mercati. Tornando all’esempio del mercato giapponese di cui sopra, qui la situazione si complica. A volte, più che il tono di voce sarebbe bene considerare anche lo stile del brand e fare in modo di adattarlo al mercato target, per il quale forse lo stesso tono di voce non funzionerebbe. Il rischio qui sarebbe trasformare un contenuto di qualità in un messaggio senza alcun fine comunicativo, e che in fin dei conti non sta raccontando nulla al nostro nuovo potenziale cliente. 

Tradurre solo alcune parti del sito

Ti è mai capitato di imbatterti in un sito web le cui sezioni non erano tutte tradotte nella tua lingua? Se la risposta è sì, siamo certi che anche tu avrai provato una certa sensazione di sconcerto. Capita sempre più spesso che, specie quando i brand si affidano alla traduzione automatica senza permettere a dei professionisti di effettuare un’accurata revisione, ci siano parti del sito web che restano in lingua originale. Sezioni all’apparenza poco utili, ma che in realtà sono fondamentali. Ci riferiamo, ad esempio, alle domande frequenti, alla parte dell’e-commerce dedicata all’acquisto in cui non tutti i tasti sono tradotti (es. “Click here” “Buy now”, “Your cart is empty”), ma anche ai termini e condizioni. 

È importante fare attenzione a questi aspetti, in quanto un utente che non ha la possibilità di consultare le condizioni e i termini di pagamento, o che non è in grado di comprendere quali siano i suoi diritti e doveri nei confronti dell’azienda, potrebbe anche decidere di non procedere all’acquisto.

Allo stesso tempo, ciò potrebbe portare anche a conseguenze di natura legale per l’azienda che non ha fornito tutte le necessarie indicazioni d’acquisto ai suoi clienti. Inoltre, è poco professionale che potenziali clienti di altri mercati non siano in grado di fruire interamente del sito così come i clienti del mercato di partenza. Dimostriamo invece di avere a cuore la loro esperienza d’acquisto, permettendogli di avere libero accesso a tutte le sezioni. 

Lingue non richieste

Oltre a tutti gli esempi che hai appena letto, capita spesso di imbattersi in siti in cui non solo la traduzione non è completa, ma si presenta addirittura in un mix di lingue non richiesto.

In passato ci è infatti capitato di ritrovarci di fronte a siti web in cui il cliente non si era reso conto di aver inserito parole in spagnolo, convinto che fossero invece italiane. Ciò accade perché spesso si è portati a pensare che le due lingue menzionate siano piuttosto simili, per cui durante l’implementazione del testo ci si ritrova di fronte a un sito multilingue senza volerlo, che non potrà far altro se non generare ulteriore confusione negli utenti che vi stanno navigando. Anche qui, ti ricordiamo che è sempre buona norma richiedere una verifica in-context a dei professionisti.

Confondere traduzione e localizzazione

Stando a quanto detto finora, quindi, si deduce che è fondamentale essere in grado di distinguere tra semplice traduzione e localizzazione. Se commettiamo l’errore di tradurre parola per parola il sito, senza tenere in considerazione gli aspetti che abbiamo già analizzato, ma anche altri elementi di carattere locale come il formato data e ora oppure la valuta, non stiamo considerando le potenzialità di un sito multilingue.

Per essere più chiari, potremmo riassumere tutto ciò dicendo che la nostra strategia multilingue non avrà successo, ma provocherà confusione e fraintendimento per i clienti del nostro nuovo mercato target. 


Creare una strategia di localizzazione efficace per il tuo brand è una delle prime cose sulle quali investire se vuoi che l’azienda e i tuoi prodotti raggiungano un pubblico sempre più internazionale. Parti dal tuo sito internet e dai tuoi profili social, facendo sì che il mercato al quale ti stai approcciando possa comprendere lo stile del tuo brand, il modo in cui comunichi con i tuoi clienti e la professionalità che metti in ogni singolo aspetto del tuo lavoro.

Evita i 4 errori di localizzazione che abbiamo elencato e fai in modo di colpire nel segno. 

Noi di LingoSpell siamo esperti di localizzazione di siti web e abbiamo a cuore il successo dei nostri clienti. È per questo che mettiamo a tua disposizione professionisti del settore che sappiano lavorare al tuo progetto in maniera precisa e scrupolosa, tenendo in considerazione ogni aspetto rilevante per fare in modo che il tuo brand superi i confini in modo sicuro.


by Virginia Magri

Questo sito usa alcuni cookie tecnici che non raccolgono dati personali. Per maggiori informazioni visita questo link