Hai mai pensato a quanto tutto sia più fruibile grazie all’uso dei sottotitoli? Partiamo col definire i sottotitoli, che sono veri e propri testi impressi su un video, un film o una serie TV, atti a tradurre i dialoghi dei personaggi che in quel preciso istante interagiscono nella scena.
In realtà, la definizione è molto più ampia e in questo articolo spiegheremo come tradurre i sottotitoli e perché.
Per fare una panoramica più generale e capire a quale branca della traduzione appartiene il sottotitolaggio bisogna innanzitutto presentare il mondo della traduzione audiovisiva.
Parliamo quindi della traduzione dei dialoghi e non solo di un prodotto audiovisivo da una lingua a un’altra. A questo settore appartengono tantissime altre sottocategorie, come l’adattamento dei dialoghi, il respeaking, il voice over, il simil sync e il doppiaggio. Oggetto del nostro articolo di oggi è però la sottotitolazione, una delle applicazioni della traduzione audiovisiva più diffusa al mondo.
Tradurre i sottotitoli è molto importante in quanto permette a un prodotto audiovisivo di raggiungere un pubblico più ampio. I sottotitoli possono essere utilizzati per un film, un video, una serie TV, ma anche programmi televisivi e documentari. In ognuna di queste casistiche, c’è sempre un messaggio che deve arrivare allo spettatore finale. Affinché ciò accada, è di fondamentale importanza che la traduzione sia precisa e minuziosa, ed è per questo che bisogna sempre affidarsi a un traduttore professionista. Ma quali sono le tecniche per tradurre i sottotitoli? Cerchiamo di approfondire questo aspetto.
Per svolgere al meglio il suo lavoro, il traduttore si avvale di veri e propri software di sottotitolazione che lo assisteranno passo dopo passo. Ne esistono diversi e generalmente il formato del file con il quale si lavora è SRT. In questo modo il professionista disporrà non solo del testo da tradurre, ma anche delle giuste sequenze e dei codici temporali dei sottotitoli.
Il professionista, in quanto tale, dovrà occuparsi di vari aspetti importantissimi prima di dichiarare il proprio lavoro concluso. Oltre alla classica traduzione, nel caso della traduzione dei sottotitoli parliamo anche di un vero e proprio adattamento dei dialoghi, che devono essere in linea con le scene, ma soprattutto con la lingua, il pubblico e la cultura di arrivo.
Tra le regole base del sottotitolaggio ricordiamo sicuramente le seguenti:
massimo due righe della lunghezza di 40/41 caratteri, con una durata variabile che va da un minimo di 1,5 secondi, fino a un massimo di 7/8;
perfetta sincronia tra il sottotitolo e la scena di riferimento;
devono essere posizionati sempre in basso ed essere di colore bianco (nero in caso di scene chiare);
giusta capacità di sintesi al fine di rendere il dinamismo del dialogo in poche parole;
devono restare visibili per un periodo di tempo compreso tra uno e sette secondi.
Le applicazioni dei sottotitoli sono davvero tantissime e utilizzate in svariati modi. Prima di analizzarli, però, ci piacerebbe parlarvi di una piccola curiosità inerente al mondo del cinema. In Italia, infatti, siamo abituati a conoscere i film stranieri attraverso il doppiaggio in italiano, per cui possiamo usufruire di un determinato prodotto audiovisivo senza necessità di ricorrere ai sottotitoli. In realtà, ciò che accade nel nostro paese è qualcosa di raro: infatti, in altri paesi si è soliti assistere ai film stranieri in lingua originale, avvalendosi però dei sottotitoli. Questa pratica rappresenta una scelta sia in termini di budget, sia in termini culturali. Sottolineiamo, tuttavia, che la scuola di doppiaggio italiana è una delle migliori e più conosciute al mondo! Passiamo ora alle varie tipologie di sottotitoli conosciute al giorno d’oggi.
Qui ci riferiamo alla sottotitolazione classica, in cui i sottotitoli servono a riprodurre i dialoghi dei personaggi o a narrare cronologicamente una scena. In realtà, vengono utilizzati anche per tradurre cartelli, locandine o immagini che riportano testi in lingua originale anche se il prodotto audiovisivo è stato doppiato, oppure per riprodurre dialoghi nel momento in cui rumori di fondo o audio disturbati non ne permetterebbero la normale comprensione.
Conosci la differenza fra traduzione interlinguistica e traduzione intralinguistica? Con questi due termini ci riferiamo a due tipologie di sottotitoli. Nel primo caso parliamo della traduzione di un dialogo da una lingua a un’altra, con lo scopo di ottenere un prodotto che abbia la stessa efficacia sia per il pubblico target sia per il pubblico source. Nel caso della traduzione intralinguistica, invece, parliamo di un vero e proprio supporto a persone con difficoltà o disabilità a livello uditivo. Per cui ci riferiamo alla trasposizione letterale di quanto detto nel contenuto audiovisivo, ma anche al ricorso di segnali onomatopeici e indicazioni inerenti a rumori e suoni, al fine di garantire all’utente la miglior esperienza visiva del prodotto. In questo caso, a volte il traduttore potrebbe decidere di utilizzare un colore diverso per ciascun personaggio, in quanto a volte potrebbero trovarsi fuori dal campo visivo: in questo modo l’utente sarà perfettamente in grado di seguire il filo del discorso e di capire esattamente chi sta parlando in quel preciso momento.
Per essere più precisi, è necessario specificare alcune norme molto importanti da applicare affinché un pubblico non udente possa godere del contenuto audiovisivo così come qualunque altro utente. Abbiamo già anticipato qualche strategia che viene adottata per rendere ciò possibile, ma cercheremo ora di approfondire maggiormente l’argomento.
Come dicevamo, dunque, i personaggi vengono identificati attraverso il colore del sottotitolo stesso: secondo le norme di base, i parlanti umani presentano sottotitoli con sfondo nero e testo di diverso colore a seconda dell’importanza del personaggio, mentre per parlanti non umani o per voci narranti si utilizza uno sfondo bianco o azzurro con testo di vari colori.
Nel caso in cui il testo dovesse essere cantato, si fa ricorso a un cancelletto “#” precedente al testo stesso.
Per quanto riguarda invece i suoni e i rumori fuori campo, si tende o a inserirli tra parentesi e in corsivo oppure, secondo le norme RAI, con sfondo giallo e testo blu, con iniziale maiuscola e senza punteggiatura.
Solitamente si tende anche a descrivere gli elementi paraverbali, come ad esempio il tono di voce.
In definitiva, queste strategie sono di fondamentale importanza per un pubblico sordo o ipoudente e applicarle garantisce l’inclusività del contenuto audiovisivo.
Tutto ciò che abbiamo detto finora ci fa capire l’importanza della traduzione audiovisiva in generale, e dei sottotitoli in particolare. Tradurre i sottotitoli di un film, o di un qualunque altro prodotto audiovisivo, ci permette di renderlo fruibile da parte di un pubblico potenzialmente internazionale. Questo si traduce non solo in termini di incassi e guadagni, ma anche in tutto ciò che riguarda la diffusione culturale e la comunicazione. Tradurre i sottotitoli è un processo lungo e complesso, da effettuare in maniera minuziosa. Per questo, ti consigliamo di affidarti sempre ai traduttori giusti, specializzati sia nel mondo dell’audiovisivo, sia nell’utilizzo di software specifici per il sottotitolaggio.
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