Sul nostro blog ci piace molto approfondire le tematiche inerenti ai nostri servizi e le nostre specializzazioni, al fine di far comprendere maggiormente di cosa ci occupiamo e in che modo il nostro lavoro può aiutarti a crescere.
Oggi non partiremo dalla traduzione vera e propria, bensì da un processo di scrittura a cui avevamo già accennato in un precedente articolo, per il quale crediamo sia necessario approfondirne le caratteristiche affinché si capisca a fondo quali sono le relazioni principali che intercorrono tra questo e la traduzione.
Stiamo parlando dell’UX writing. Non sai a cosa ci riferiamo? Allora ti consigliamo di arrivare fino alla fine per saperne di più.
Lo UX writing, acronimo di User Experience Writing, è un processo di scrittura atto alla realizzazione di microtesti che guidano l’utente durante l’interazione con le interfacce digitali di un prodotto o servizio. Questi microtesti hanno una doppia valenza: informare e invitare all’azione.
Probabilmente avrai già letto qualche accenno in merito all’argomento sul nostro articolo dedicato a come localizzare i microcopy, in cui abbiamo presentato anche alcuni esempi pratici.
Cercheremo qui di andare ancora più a fondo, prima di passare al processo traduttivo.
Quando si parla di microtesti, o microcopy, a quali tipologie testuali ci stiamo riferendo?
Gli esempi sono molti, tra i più disparati, e siamo certi che anche solo navigando qualche minuto sui tuoi profili social ne incontrerai tantissimi.
Parliamo infatti di call to action, menù di navigazione, messaggi di conferma o errore, termini e condizioni, FAQ, istruzioni, headline accattivanti, eccetera.
Insomma, potremmo riassumere questo paragrafo dicendo che i microcopy sono praticamente ovunque.
Il processo di localizzazione richiede estrema precisione e accuratezza linguistica e culturale, e di questo ne abbiamo ampiamente discusso anche in altri contesti. La precisione, però, deriva anche dal fatto che i microtesti di cui spesso si parla, e sui quali noi traduttori lavoreremo, provengano dalla penna di professionisti del settore che siano in possesso di determinate competenze.
Tra queste, oltre a una spiccata padronanza linguistica, annoveriamo: conoscenze di copywriting, capacità narrative e di sintesi, soft skill come curiosità e passione, capacità di lavorare in un team, comprensione di layout e design vari, conoscenza dei principi di usabilità e tantissime altre ancora.
Spesso la figura dello UX writer viene confusa con quella del copywriter. Sebbene entrambi lavorino alla scrittura di testi che aiutano un’attività a crescere, si dedicano a obiettivi diversi che spiegheremo brevemente in questa piccola parentesi. Compito del copywriter è fare in modo che i suoi testi convincano l’utente ad acquistare un prodotto o servizio, non per forza attraverso testi piccoli e brevi, ma anche, ad esempio, attraverso le descrizioni di post sui social. La professione del copywriter non implica necessariamente la conoscenza di alcune competenze legate anche alla psicologia, che servono invece allo UX writer, e di cui parleremo a breve.
Quest’ultimo, infatti, ricopre un ruolo product-oriented, per cui il suo obiettivo è scrivere testi con poche parole semplici ma d’impatto che sappiano informare gli utenti e guidarli nel corso della navigazione. Proprio per questo, le due figure professionali qui citate utilizzano approcci e metodologie spesso completamente diversi.
Perché lo UX writer deve avere anche competenze nel settore della psicologia?
La risposta sta in quanto detto finora: se il suo compito è quello di guidare un utente e invitarlo all’azione, allora è necessario che sappia accogliere le sue necessità, tramutandole in microtesti in grado di suscitare un’emozione. È importante considerare la percezione che si potrebbe o meno avere di fronte a un prodotto o servizio, per capire come questa si instaurerà nella memoria di potenziali clienti. Ma non solo: le emozioni da suscitare variano a seconda della tipologia di progetto e questo, come vedremo a breve, si riflette anche nella conseguente localizzazione della quale si occupano i traduttori.
I microtesti, in quanto tali, richiedono particolare attenzione durante il processo traduttivo. Proprio per la complessità che li caratterizza, è necessario qui parlare di localizzazione. Infatti, bisognerà prendere in considerazione tantissimi altri aspetti che esulano dalla lingua stessa, ma che interessano anche aspetti culturali e locali, nonché uno studio approfondito della SEO e delle keyword che, come detto più volte, variano a seconda dei paesi e dei mercati che cerchiamo di raggiungere.
Il dettaglio è ciò che farà la differenza. Quando si localizzano i microcopy bisogna fare attenzione a determinati fattori, fondamentali per la buona riuscita del processo traduttivo:
Valute, unità di misura, formato data/ora: ricordiamo, ad esempio, che negli Stati Uniti le date sono scritte nel formato MM/GG/AAAA, mentre in Europa siamo più abituati al formato GG/MM/AAAA. Stessa cosa per le valute, per le quali è necessario, di conseguenza, convertire anche la cifra di riferimento.
Fattore creatività: proprio perché parliamo di testi brevi e accattivanti, quando si traducono i microcopy è spesso necessario ricorrere alla creatività per venire incontro anche a determinati aspetti culturospecifici che tradotti letteralmente non avrebbero alcun senso.
Aspetti legali: questo riguarda in particolar modo il mondo dei termini e condizioni e delle FAQ, in quanto è necessario citare tutti i dettagli che interessano ciascun mercato, come eventuali dazi doganali, condizioni di spedizione, tempistiche variabili da uno stato a un altro, eccetera.
SEO e motori di ricerca: come abbiamo detto più volte, l’analisi della SEO e di eventuali keyword è necessaria affinché il brand per il quale stiamo traducendo possa raggiungere le posizioni più alte della SERP, ma anche per far sì che sempre più utenti di quel determinato mercato possano conoscere il prodotto o servizio.
Il concetto di UX writing prende sempre più piede in un mondo digitalizzato come quello di oggi, sempre pronto ad accogliere nuove realtà e nuovi brand nel panorama digitale. Come diciamo sempre, per ottenere una buona traduzione è fondamentale partire da testi di base di qualità. Traduzione e UX writing coesistono in questa nuova era in cui le vendite e promozioni online rappresentano forse il miglior fattore di crescita per le aziende piccole, medie e grandi.
LingoSpell si dedica da tempo alla localizzazione di microcopy, garantendo ai propri clienti massima resa e professionalità. Il dialogo è per noi alla base di una buona riuscita del progetto. Far sì che tu possa raggiungere i tuoi obiettivi è uno dei punti fondamentali del nostro lavoro, che svolgiamo con grande attenzione al dettaglio, tenendo sempre bene a mente le tue esigenze.
Speriamo di averti dato un quadro più specifico sull’argomento e di averti spiegato in maniera chiara qual è la relazione che intercorre tra UX writing e traduzione.
Noi siamo sempre qui, a tua disposizione, per rispondere a eventuali dubbi, domande o curiosità.