Una delle cose che più ci piace dei videogiochi è sicuramente il potersi catapultare in un universo fantastico e lontano dalla nostra realtà in cui poter essere chi vogliamo.
Possiamo scegliere come personalizzare il nostro personaggio, quali azioni compiere, quali strumenti utilizzare durante il nostro percorso, quale strada prendere o quale minigioco selezionare.
Giocare ai videogiochi è un po’ come staccare dalla vita di tutti i giorni per vivere momenti di leggera spensieratezza. Eppure, i videogiochi che conosciamo vengono prodotti in tanti paesi diversi, raggiungendo fama internazionale grazie al lavoro di tanti professionisti che dedicano le loro giornate lavorative alla realizzazione di prodotti finali di qualità. La domanda sorge quindi spontanea: come tradurre un videogioco? Quali sono gli errori di traduzione più frequenti? Scopri cosa significa “localizzazione di videogiochi” continuando a leggere questo articolo.
In un precedente articolo ti avevamo già parlato della localizzazione di siti web, approfondendo in particolar modo la differenza che intercorre tra semplice traduzione e localizzazione.
Anche per i videogiochi, quindi, bisognerà parlare di localizzazione specie se pensiamo al fatto che questa tipologia di prodotto implica l’utilizzo contemporaneo di audio, video, immagini e molto altro. Ciò significa che non potremo limitarci a una semplice traduzione, bensì realizzare un vero e proprio adattamento dei contenuti. Ma andiamo con ordine.
Prima di tutto bisogna aver ben chiaro l’obiettivo della localizzazione di un videogioco, che consiste nell’offrire al consumatore finale un’esperienza di gioco impeccabile.
Questo significa che il giocatore non dovrà percepire in alcun modo che si tratta di un gioco prodotto originariamente in un altro paese. Affinché ciò accada, il professionista incaricato dovrà tenere in considerazione moltissimi aspetti che dovranno essere adattati, partendo dal titolo, fino ad arrivare alle semplici skills dei personaggi. Ovviamente, oltre a tradurre in maniera ottimale dal punto di vista linguistico, è importante che la localizzazione apportata susciti nel giocatore le stesse emozioni rispetto al testo originale.
Insomma, la UX del giocatore che fruisce del gioco nella lingua di partenza dovrà corrispondere perfettamente a quella del giocatore che fruisce del gioco nella lingua di arrivo tradotta.
Ancora una volta ci teniamo a ribadire l’importanza del sapere tenere in considerazione i fattori culturali presenti nella versione originale. Talvolta il nome del gioco o di un capitolo dello stesso potrebbero rimandare a un contenuto estremamente locale che dovrà però essere adattato mantenendo così invariata l’intenzione iniziale. Per questo tipo di adattamento sarà fondamentale considerare anche la fascia di età, nonché il paese di destinazione, ma anche la tipologia del gioco. I videogiochi, infatti, abbracciano numerosissime categorie, quali azione, arcade, strategia, gioco di ruolo, e molte altre ancora.
Capita spesso che, durante il gioco, i personaggi interagiscano tra di loro in veri e propri dialoghi che, a volte per comodità o inclusività, prevedono i sottotitoli. Questo è un altro aspetto molto importante inerente alla localizzazione dei videogiochi, che consiste nel trovare delle vere e proprie equivalenze linguistiche in grado di ricreare lo stesso tipo di dialogo, dove il tono e lo stile dei personaggi corrispondono perfettamente alla tipologia di gioco.
Ecco quindi che i servizi di traduzione dei videogiochi si intersecano con altri già presenti nel nostro settore, quali il doppiaggio e la sottotitolazione fra i tanti.
Più il mercato evolve, più le nuove generazioni inglobano nel loro linguaggio quotidiano termini che potrebbero essere considerati quasi dei prestiti linguistici. Ci riferiamo ad esempio a espressioni come “killato” o “skillato”, che indicano rispettivamente “uccidere un nemico” e “possedere una determinata abilità”. Di questo fenomeno ne ha addirittura parlato l’Accademia della Crusca. Non sempre, però, tradurre risulta essere l’opzione migliore: ci sono casi in cui i nomi dei personaggi o degli oggetti di scena restano invariati.
Per capire al meglio il tipo di azione, le caratteristiche di un personaggio o dei vari oggetti di scena, è buona norma che il traduttore di competenza possa provare il gioco in prima persona, anche per far sì che si attivi nella sua mente quel giusto processo creativo in grado di dar vita a equivalenze linguistiche d’effetto, atte a catturare l’attenzione del pubblico di destinazione.
Data la complessità del settore, va da sé che ogni minimo errore di traduzione potrebbe compromettere l’intero videogioco, riducendo di conseguenza anche il coinvolgimento dell’utente finale. Non dimenticare che, oltre alle componenti di cui abbiamo parlato poco più sopra, un videogioco deve essere chiaro anche in tutto ciò che riguarda le istruzioni e la parte introduttiva che sarà la base della User Experience già precedentemente citata.
Elementi emotivi, come ad esempio la suspence, sono fondamentali per convincere il giocatore a vivere al meglio la sua avventura fino alla fine.
Prima abbiamo sottolineato l’importanza di permettere al traduttore di usufruire del gioco prima di mettersi al lavoro. I professionisti, infatti, lavorano spesso alla localizzazione di veri e propri codici estrapolati dal gioco, detti patch, privi di immagini o riferimenti visivi. Se non fosse possibile sperimentare il videogioco in anteprima, bisognerà fornire al traduttore quante più informazioni possibili inerenti al contesto, allo stile del gioco e dei personaggi, nonché al pubblico target che si vuole raggiungere.
In mancanza di questi elementi, sarà molto più probabile che le traduzioni possano non essere perfettamente in linea con l’intenzione e lo scopo del gioco.
Proprio per questo, è sempre preferibile testare il videogioco anche una volta tradotto prima di lanciarlo sul mercato, al fine di accertarsi che tutto corrisponda perfettamente alla versione originale, ricreando la stessa ambientazione e suscitando le medesime sensazioni.
La storia ci insegna che alcuni errori di localizzazione hanno talvolta portato a un senso di straniamento e confusione tra i giocatori di tutto il mondo. Spesso perché la pronuncia dei nomi dei personaggi differiva a seconda della lingua o perché alcune traduzioni risultavano addirittura offensive per i paesi di destinazione. Trattandosi per lo più di elementi di fantasia, si rischia facilmente di confondere il gioco con le immagini e tradizioni folkloristiche di alcune culture, generando magari sensazioni opposte a quelle dell’intento originale del gioco.
Un altro errore comune riguarda il non adattamento di nomi che contengono al loro interno giochi di parole: in questi casi, lasciare il nome invariato non avrebbe alcun senso, considerando che non comunicherà assolutamente nulla al giocatore.
Come avrai capito, la localizzazione dei videogiochi è un processo estremamente complesso, da elaborare con massima attenzione ai dettagli, alla cultura e a numerose espressioni linguistiche.
Affidarsi a esperti del settore che, oltre a essere traduttori professionisti, siano videogamer appassionati è una buona strategia per garantire risultati di qualità e far sì che il proprio pubblico incrementi notevolmente.
Noi di LingoSpell mettiamo grande impegno in tutto ciò che facciamo, prendendo in considerazione anche le più piccole sfumature di ogni videogioco, per ridurre al minimo l’errore e consegnare contenuti coerenti e ben localizzati.
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